venerdì 30 ottobre 2015

Ground control!

Nel quartiere pochi giorni fa alcune famiglie hanno occupato uno stabile abbandonato: capita spesso in altre zone della città, ma non era mai successo nella mia, tranquillo crocevia di avvocati e professionisti e di residenti proprietari per bene.

Il mio vicino di casa Sergio, nella sua quieta sollecitudine, ha pensato che fosse il caso di essere preparato, come se da qui a breve venissero occupati anche gli alloggi già abitati…
Ha pensato che innanzi tutto è necessario poter comunicare anche in assenza di elettricità- forse ha visto da poco un qualche documentario per aspiranti sopravvissuti- e così in questi giorni sta sperimentando degli utilissimi walkie-talkie. Lo sento andare su e giù per casa sua e su e giù per le scale tra la cantina e casa.
Sua moglie si limita a brontolare, ma tutto sommato deve passare il tempo!

Letizia ed Egidio, invece, sono tranquilli. Pochi problemi nella loro zona: è abitata solo da meridionali che a suo tempo hanno comprato casa onorevolmente, col loro lavoro. Nei quartieri ghetto degli anni d'oro dell'industria torinese.

Questa emergenza casa, cosa sarà? La casa devi possederla per essere sicuro, tutti la pensano così!

E l'emarginazione esiste davvero? Siamo tutti integrati e globali.

Almeno chi una casa ce l'ha già!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ground control to major Tom...per qualcuno il globale è il condominio dove vive. Gli orizzonti sono ancora purtroppo limitati anche se sembrano globali

Isabella Liguori ha detto...

Proprio così... E la difesa del piccolo orticello sembra l'unica ideologia...