Poche città hanno il nerbo della Superba.
Medaglia d'oro per la Resistenza, antifascista nel midollo tanto da mobilitarsi contro il congresso del Movimento Sociale italiano del 1960.
Solo per citare due buoni argomenti in suo favore.
Ho avuto l'onore di vivere durante gli anni universitari a Genova, alla facoltà di Lettere e Filosofia in via Balbi 4 e 6. A pochi passi da salita Santa Brigida e non lontano in linea d'aria da via Fracchia: due posti collegati da una scia di sangue e di violenza. Un filo rosso che ha unito Liguria e Piemonte in più occasioni funeste.
Ai tempi dell'università, però, non ero così ossessionata dal passato recente, preferivo cercare molto più indietro nel tempo per scrutare il futuro.
I giovani… quante certezze e che presunzione!
Genova è anche la città che ha visto morire per la prima volta un operaio e sindacalista per mano di autodefinitisi rivoluzionari comunisti.
La città dove pochi anni prima gli "stessi" rivoluzionari comunisti rapirono un magistrato nel quartiere residenziale in cui viveva, lo tennero in ostaggio per interrogarlo e, invece di "giustiziarlo", come scelsero poi i loro epigoni in molti altri casi, lo rilasciarono con addosso anche il biglietto del treno di rientro a casa, da Milano a Genova.
A suo modo un capolavoro di ironia e contraddizione, secondo l'analisi dei rapitori. Tanto che quel magistrato nel 2009 è tornato a candidarsi con Forza Nuova nella provincia dove sono nata.
Genova non si può che amare: scontrosa e complicata come solo una città di mare sa essere.
Ho detto Genova, non i Genovesi!
Medaglia d'oro per la Resistenza, antifascista nel midollo tanto da mobilitarsi contro il congresso del Movimento Sociale italiano del 1960.
Solo per citare due buoni argomenti in suo favore.
Ho avuto l'onore di vivere durante gli anni universitari a Genova, alla facoltà di Lettere e Filosofia in via Balbi 4 e 6. A pochi passi da salita Santa Brigida e non lontano in linea d'aria da via Fracchia: due posti collegati da una scia di sangue e di violenza. Un filo rosso che ha unito Liguria e Piemonte in più occasioni funeste.
Ai tempi dell'università, però, non ero così ossessionata dal passato recente, preferivo cercare molto più indietro nel tempo per scrutare il futuro.
I giovani… quante certezze e che presunzione!
Genova è anche la città che ha visto morire per la prima volta un operaio e sindacalista per mano di autodefinitisi rivoluzionari comunisti.
La città dove pochi anni prima gli "stessi" rivoluzionari comunisti rapirono un magistrato nel quartiere residenziale in cui viveva, lo tennero in ostaggio per interrogarlo e, invece di "giustiziarlo", come scelsero poi i loro epigoni in molti altri casi, lo rilasciarono con addosso anche il biglietto del treno di rientro a casa, da Milano a Genova.
A suo modo un capolavoro di ironia e contraddizione, secondo l'analisi dei rapitori. Tanto che quel magistrato nel 2009 è tornato a candidarsi con Forza Nuova nella provincia dove sono nata.
Genova non si può che amare: scontrosa e complicata come solo una città di mare sa essere.
Ho detto Genova, non i Genovesi!
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