domenica 27 settembre 2015

Compagni di scuola

Castelfidardo, 2025
Quasi tutto quello che sono lo devo agli anni delle superiori, indimenticabili.

Ai maestri di vita che ho conosciuto nei miei professori: a Ciccio I. che declamava Dante a memoria e parlava di cinema come di un grande amore; a Claudio A. che oltre alla storia della filosofia cercava di farci amare il bello, nei film visti insieme o nella musica che condivideva con noi; alle professoresse Alessandra C. e Monica F., più rigorose, ma generose; alla irreprensibile professoressa di matematica e fisica, algida e perfetta. Quasi tutti ci hanno lasciato pezzi di cuore, che non sono certo andati sprecati.

Io conservo con maggior cura i ricordi delle materie legate all'antichità, che poi ho scelto di approfondire, ma nessuno mai potrà cancellare le lezioni di Ciccio I.

Dei trenta alunni della IV ginnasio soltanto in dodici hanno terminato insieme la maturità. Quell'esame mitico, di cui tutti ricordiamo tutto. Alcuni dicono di sognarlo ancora, come archetipo assoluto della prova…
Io ne ho un bel ricordo, di fatica e soddisfazione, in estate inoltrata: tema di letteratura sul romanzo moderno, versione di Tucidide e poi filosofia e latino all'orale.

Dei miei ex compagni di scuola non frequento regolarmente quasi più nessuno, ma sento e vedo tanti di loro: Giovanna è a Torino come me e ci siamo incrociate spesso; Federica è lontanissima, ma continua a essere la mia vicina di banco, noi due le amiche dell'ultima fila...
Ilaria è il pezzo di un binomio che prima o poi verrà ripreso, lo so.
Laura è la persona brillante e ironica di sempre anche su Facebook; Evelina è una continua sorpresa, come quando siamo diventate amiche e abbiamo fatto il piercing insieme; Simona è una garanzia di ironia e simpatia come allora.
Di alcuni non so quasi più niente: Tania, Valentina.

I rapporti stretti alle superiori sono comunque legami unici. Importanti anche quando non sono stati coltivati. Radici.

In questi giorni se n'è andata una di noi: era bellissima, intelligente e divertente. Come dice Laura, si fa fatica anche solo a immaginarla vecchia, figurarsi morta.

E invece Lara non c'è più: le sue foto sulla cronaca dei giornali locali della Riviera.


Non c'era bisogno di dimostrare di non essere immortali.

Ci avremmo creduto lo stesso.

Nessun commento: