Michele è l'ottavo dei suoi fratelli, il più piccolo. Purtroppo non ha avuto modo di conoscere suo padre e questa mancanza gli riempie i pensieri ancora oggi.
Il primo dei miei zii si chiamava Rocco e a sentire i suoi racconti sembrava aver vissuto mille avventure straordinarie, come un personaggio di un film di Michelangelo Antonioni. O di Luchino Visconti. Di certo fu il primo a lasciare la casa dei nonni e a cercare fortuna a nord ovest: prima in Francia e poi in Liguria.
Dai cantieri delle autostrade francesi e dagli scavi di gallerie dove ha trovato lavoro si è portato dietro la silicosi e una piccola pensione di invalidità.
Meglio il mare, la pesca, i boschi, i funghi.
Anche altri fratelli hanno seguito Rocco; sono Michele, Orlando, Giovanni, Francesco, Alfredo... Tutti muratori. Due di loro si sono stabiliti in Francia e soltanto uno è riuscito a cambiare lavoro.
Tra chi è rimasto in Italia e i fratelli francesi è sempre stata altissima la competizione e inevitabile il confronto tra i due Paesi di confine. A volte da bambina li sentivo addirittura litigare in difesa della propria posizione: il classico scontro Italia- Francia, insomma.
Una delle cose che ricordo di quelle discussioni sono i motivi di orgoglio di zio Ciccillo, francese new wave: due figlie laureate col massimo dei voti e buoni impieghi, casa di proprietà, preferenza elettorale sempre a gauche e nessun prete in casa!
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| Perinaldo, 2024 |
Il primo dei miei zii si chiamava Rocco e a sentire i suoi racconti sembrava aver vissuto mille avventure straordinarie, come un personaggio di un film di Michelangelo Antonioni. O di Luchino Visconti. Di certo fu il primo a lasciare la casa dei nonni e a cercare fortuna a nord ovest: prima in Francia e poi in Liguria.
Dai cantieri delle autostrade francesi e dagli scavi di gallerie dove ha trovato lavoro si è portato dietro la silicosi e una piccola pensione di invalidità.
Meglio il mare, la pesca, i boschi, i funghi.
Anche altri fratelli hanno seguito Rocco; sono Michele, Orlando, Giovanni, Francesco, Alfredo... Tutti muratori. Due di loro si sono stabiliti in Francia e soltanto uno è riuscito a cambiare lavoro.
Tra chi è rimasto in Italia e i fratelli francesi è sempre stata altissima la competizione e inevitabile il confronto tra i due Paesi di confine. A volte da bambina li sentivo addirittura litigare in difesa della propria posizione: il classico scontro Italia- Francia, insomma.
Una delle cose che ricordo di quelle discussioni sono i motivi di orgoglio di zio Ciccillo, francese new wave: due figlie laureate col massimo dei voti e buoni impieghi, casa di proprietà, preferenza elettorale sempre a gauche e nessun prete in casa!
Un altro argomento è meno gentile: noi Italiani avremmo come uniche glorie nazionali la pasta e la cucina casalinga. Perché per l'alta cucina è la Francia ad avere il primato. Oltre che per il vino. E i formaggi.
Insieme alle dispute di costume e società ovviamente i fratelli parlavano di lavoro e stipendi, di mettersi in proprio e di tasse.
Di loro Orlando è quello che ha pagato il prezzo più alto: anni di boom edilizio e di polvere di cemento- amianto che ha respirato, in Francia o Italia che fosse. Se ne è andato per mesotelioma due estati fa.
I confronti sono finiti.

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