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| Madonna del Ciavanis, 2025 |
Elena fa ridere nel senso migliore dell'espressione: è disincantata, ma fiduciosa allo stesso tempo, come dovrebbe essere il genere della commedia, in fondo qual è il suo scopo se non sorridere dei guai?
Quando qualcuno ha uno sfogo improvviso e non giustificato, o fa una scenata incomprensibile a qualcun altro, mia madre è solita dire che è volata una pagina e fa intendere che si è trattato di parole fuori contesto, in libertà, come se si trovasse una sola pagina di un libro e non se ne capisse un bel niente.
L'immagine del libro strappato con le pagine libere di volare al vento mi è sempre piaciuta, potente e archetipica, ma quasi catastrofica nella sua descrizione della distruzione del senso compiuto: la libertà come perdita di senso. Questo è anche il vero significato che mia madre assegna a quella frase, una deteriore interpretazione della libera espressione delle parole e dei sentimenti, senza alcuna misura che invece è il vero valore, come la classica aurea mediocritas.
Se deve raccontare del deludente intervento di una persona cara o di un parente che sperava potesse aiutarla in una situazione difficile, Elena descrive così i protagonisti della mancata azione: "Lo sai, quelli sono fatti così, si buttano nel fuoco per me... Quando è spento!". Le risate a chiosa della battuta non mancano mai, anche se molto spesso come da tradizione popolare il riso è amaro: il fulmen in clausola è un classicissimo della satira antica.
Questo suo modo di essere da bambina per me è sempre stato rassicurante, perché da ragazzini tutto è difficile, si sa, e, anche se nessuno nei primi anni '80 aveva individuato e strutturato il fenomeno del bullismo e tra noi non lo chiamavamo nemmeno così, un po' tutti siamo stati bullizzati ai tempi delle elementari e delle medie: bastava essere cicciottelli, vestiti male, poveri oppure non possedere il video registratore (questa cosa mi pesava, lo confesso!) e scattavano gli sfottò pesanti, i cori, il fastidio collettivo. A volte era sufficiente indossare le scarpe nuove per sentirsi in imbarazzo ed essere presi in giro- non so se a voi succedeva- e se le scarpe erano troppo bianche tutti volevano rovinartele e darti il tormento. Una palla!
Da mia madre ho imparato a difendermi e ad essere aggressiva e non remissiva, a rispondere alle offese e a bluffare: niente violenza, per carità, ma nemmeno troppo buonismo nelle relazioni. Una volta aveva costruito per me e mio fratello un finto manganello col rotolo vuoto della carta assorbente e ci aveva consigliato di usarlo come spauracchio per allontanare i bulletti di quartiere. Sapete che aveva funzionato?
Ma l'episodio che meglio la racconta è questo.
Dopo aver aspettato per parecchi minuti che un'edicolante distratta la degnasse di attenzione e le chiedesse cosa desiderasse, nonostante avesse provato con il saluto e diversi tentativi di farsi notare, mentre invece la negoziante continuava a farsi i propri affari in compagnia, stufa e umiliata aveva deciso di essere incisiva una buona volta e uscendo a voce alta aveva esclamato:
"Sapete che c'è? Andate a fan---o tutti quanti!"
Tutto questo accadeva in Liguria molti anni prima del V Day: 'a coso, ma levati!

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