| Amsterdam, 2015 |
Lo ribadisco subito per evitare neutralità: il mio punto di vista è opinione pura e opinabile per definizione. Detto questo, cominciamo!
Ricordo molto bene le commedie sexy italiane: certo, sono più giovane di quando vedevano la luce per la prima volta al cinema, ma sono state proposte in replica centinaia di volte nel corso degli anni '80, quando ero bambina.
Ovviamente questo genere di film mi veniva proibito dai miei genitori, quindi ho capito subito che c'era qualcosa di pruriginoso da nascondere… Ho avuto la conferma pochi anni dopo, anche se non credo di aver mai visto per intero uno dei film incriminati: a quel punto, passato il senso del proibito, passava anche la voglia di vedere oltre.
Ma poi,- vogliamo essere onesti?- erano davvero brutti! Trame ridicole, personaggi idioti, musica cacofonica… L'unica cosa interessante e originale di solito era il titolo.
A quei tempi ancora nessun critico o fighetto radical chic aveva riabilitato il genere, più per stupire la platea di adoranti che per meriti oggettivi dei film stessi: infatti solo negli ultimi vent'anni li definiamo B movie.
Ecco, di questo non sarei grata a Tarantino, Von Trier e co: va bene rivalutare temi e gusti popolari per trovare ispirazioni immediate; va bene esaltare anche provocatoriamente la tecnica cinematografica iper realista del cinema porno, ma vogliamo parlare di Pierino? Davvero? O di Lino Banfi e di tutti gli altri protagonisti maschili?
Ricordo benissimo- e con una certa inquietudine estetica- Buzzanca, Montagnani, Franco…
Non credo di essere mai stata bacchettona nella vita, nemmeno da bambina, ma se c'è una cosa semplice che non capivo era questa: perché le attrici, protagoniste e non, erano tutte belle, bellissime, mentre gli uomini erano così brutti da essere inguardabili? Calvi, rugosi, pingui e di mezz'età: perché una donna avrebbe dovuto anche solo farsi guardare da ceffi di quel tipo senza esserne disgustata?
La rivalutazione del genere ha di sicuro dato una pacca sulla spalla a tutti gli uomini di casa, che si sono sentiti di colpo dei buongustai del cinema d'essai, ma è evidente che quei film potessero piacere solo agli uomini nei cui protagonisti si sarebbero immedesimati! Per le spettatrici, invece, nessun divertimento.
Se almeno avessero sdoganato un certo edonismo felice e non moralistico per entrambi i sessi… Invece non mi pare che i nostri padri abbiano imparato quella lezione verso noi figlie femmine. Anzi.
La finzione è finzione, la realtà tutta un'altra storia.
Negli anni a seguire un filone simile per i temi esplorati dalla commedia sexy (tradimento, trasgressione scollacciata, piccoli tabù, etc) è stato ripreso dalle serie di commedie dei Vanzina con protagonista Jerry Calà, genere continuato poi negli anni '90 dai cosiddetti cine- panettoni: tutti prodotti popolari e senza qualità che probabilmente verranno amati da qualche critico annoiato tra qualche decennio.
Jerry Calà era un altro bruttino senza fascino, simpatico solo agli uomini, che trovavo insopportabile: non era credibile nemmeno lontanamente nei panni del liceale quando aveva già oltre 30 anni, mi pareva così evidente!
Un altro attore cult che piace solo agli uomini è Diego Abatantuono, ma almeno ha un suo talento di attore e la fortuna di aver avuto Salvatores accanto.
Che snob, direte voi. Ebbene sì, ecco perché ho aperto con la premessa: excusatio non petita, accusatio manifesta.
Chiaro no?
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